costruire la conoscenza attraverso i media

2^ lezione- 10 marzo 2010

Posted in 2^ lezione, lezioni del corso by moana1985 on 23 marzo 2010

web 2.0In questa seconda lezione ci siamo addentrati negli apprendimenti multimediali.

Innanzitutto abbiamo individuato il CONTESTO degli apprendimenti multimediali, ovvero il WEB 2.0. Questo primo passaggio è interessante in quanto ci ha portato a una prima riflessione:

la diffrenza WEB 1.0/ WEB 2.0

La differenza sostanziale sta nel fatto che nel Web 1.0 le informazioni erano gestite ed organizzate dagli “esperti”. Nel Web 2.0 è avvenuta una trasformazione sostanziale: l’utente può gestire anch’egli le informazioni. Si tratta di una vera e propria evoluzione in quanto ha fatto si che anche l’utente potesse attivamente partecipare “trasformandosi” in autore. Ecco perchè possiamo connotare il Web 2.0 come interattivo. Aprrendere nel Web 2.0 significa entrare  a far parte di una comunità di pratica ed entrare nelle reti sociali.

Qui entra in gioco un altro concetto, quello di RETICOLARITA’ DELLE CONOSCENZE.  Parlando di reti abbiamo visto come una rete si può sviluppare su tre livelli:la rete

  1. NEURALE
  2. CONCETTUALE
  3. ESTERNO

Il Web 2.0 ingloba tutti e tre i livelli.

Ma come cambia la conoscenza nella Information and Knowledge Society? Il problema principale non è più la conoscenza in sè bensì il modo attraverso il quale si arriva alla conoscenza perchè più veloce cresce il potenziale di informazione e più cresce la conoscenza. Prima la conoscenza era legata esclusivamente al contesto, adesso la conoscenza è distribuita attraverso il Network (che include persone ed artefatti) e questo fa si che possiamo arriavre a utte le conoscenze (Downos). Apprendere assume quindi una connotazione sociale.

Quindi la conoscenza cambia e anche noi dobbiamo cambiare. Perchè? Per attenuare la DIGITAL DIVIDED, per attenuare quello che è il Gap  tra:

IMMIGRATI DIGITALI, che siamo noi, quelli che quando pensano al telefono gli viene in mente la cornetta o volendo viaggiare con il pensiero il cellulare!

NATIVI DIGITALI, per i quali il telefono è  l’i-phone, è twitter!

In quest’ottica, quando parliamo di conoscenza, parliamo sostanzialmente di FLUSSO DI CONOSCENZA, che può crescere all’infinito, e non di conoscenza come cosa.

La parte più interessante della lezione?

CREATIVITA’ IN RETE

Un’ idea creativa altro non è che la ri-combinazione in chiave originale di idee pre-esistenti. La persona creativa è in grado di trovare soluzioni diverse lasciando divergere il pensiero, ovvero lasciando vagare il pensiero, ma utilizzando anche la logica (pensiero divergente+ pensiero convergente).   Si può parlare di dimensioni della creatività:

  • INDIVIDUALE (soggetto);
  • SIMBOLICA (area in cui si agisce);
  • SOCIALE (contesto, campo).

flussi di creatività

Il soggetto creativo deve avere un flusso di creatività in tutti e tre gli ambiti. Solo in questo modo, attraverso l’interazione delle tre dimensioni si avrà un OPTIMAL FLOW.  

Abbiamo quindi posto l’attenzione su due concetti:

FLOW ESPERIENCE             NETWORKED FLOW

La F.E. è l’esperienza di flusso, il momento creativo, che deve essere consapevole e che porta a creare un’opera d’arte, ad esempio.

Il N.F. è ciò che permette alla F.E. di evere un riconoscimento sociale, è lo scambio con l’esterno, che mi permette di essere riconosciuto a livello non solo individuale ma anche sociale. Naturalmente la mia creatività dovrà essere riconosciuta non solo da me stesso e dagli altri ma bisogna conoscere il contesto altrimenti gli altri non mi capiranno, sarò fuori luogo, non al passo con i tempi.

Sostanzialmente affinchè la creatività non venga bloccata è necessario avere un confronto con la rete, quindi aumentare le occasioni di interazione.

Naturalmente quando creiamo lo facciamo utilizzando degli strumenti simbolici e/o materiali. Così come in altri contesti, anche in rete, utilizziamo degli strumenti mediatici. Sono emersi però tre punti di criticità parlando di mediazione:

  1. AFFIDABILITA’, relativa al controllo delle fonti;
  2. DEMOCRAZIA EMERGENTE, come facciamo a sapere se ciò che viene scritto in rete è vero?
  3. INSENSIBILIZZAZIONE AL PLAGIO, bisogna capire che se io prendo un pensiero di un altro autore e lo faccio mio commetto un plagio, ma allo stesso tempo imbroglio anche l’altro, quindi diventa anche una questione etica.

CONCLUSIONE    Molto spesso, anzi nella maggior parte dei casi, non si utilizzano le tecnologie per una questione puramente culturale, ovvero per non affrontare tutti questi problemi.